Già disponibile nel 2021, il bonus acqua potabile è stato prorogato fino al 2023. Esso consiste in un rimborso fino a 500 euro per le spese sostenute al fine di razionalizzare il consumo di acqua potabile. In parole povere l’agevolazione consiste in un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione e raffreddamento dell’acqua. Per le spese di questo tipo sostenute nel 2021 è stato possibile presentare domanda per ottenere il bonus acqua potabile dal primo al 28 febbraio 2022 mentre, per le spese sostenute quest’anno si dovrà presentare domanda nel mese di febbraio 2023. Vediamo nello specifico come funziona il bonus acqua potabile e come richiederlo.
Bonus acqua potabile: come funziona?
Il bonus acqua potabile è stato introdotto, per la prima volta, con la Legge di Bilancio 2021 ma è diventato disponibile dal 17 giugno 2021 dato che si è dovuto attendere il decreto attuativo. L’Ente che gestisce questa misura è l’Agenzia delle Entrate che, con il provvedimento del 16 giugno 2021, ha stabilito criteri e modalità di fruizione dell’agevolazione.
In base a questo provvedimento il bonus acqua potabile si può utilizzare per l’acquisto e l’installazione di sistemi di:
- mineralizzazione;
- filtraggio;
- addizione di anidride carbonica alimentare (E 290) o raffreddamento.
L’obiettivo più importante del bonus acqua potabile è quello di puntare alla razionalizzazione dell’acqua corrente così come quello di ridurre il consumo di plastiche che si utilizzano per le acque destinate all’uso di acqua potabile. In questo senso l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) è stata incaricata di monitorare l’andamento della riduzione del consumo di plastica e trasmettere, quindi, una relazione ai ministeri dell’ambiente, dell’economia e dello sviluppo economico.
Bonus acqua potabile: a chi spetta e a quanto ammonta?
I soggetti che possono richiedere il bonus acqua potabile 22/23 sono:
- persone fisiche;
- soggetti esercenti in arti, professioni o attività di impresa;
- enti non commerciali, compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti e gli enti del terzo settore.
Come abbiamo sopra detto il bonus acqua potabile può ammontare fino ad un massimo di 500 €: Ad esempio, le persone fisiche che faranno una spesa di 1.000 € riceveranno, sotto forma di credito d’imposta, un massimo di 500 €.
Nel caso di attività istituzionali, commerciali, professioni, arti, attività di impresa, enti non commerciali, del terzo settore o religiosi, invece, l’importo massimo su cui si calcola il credito d’imposta è pari a 5.000 euro per ogni immobile anziché 1.000.
Bonus acqua potabile: come richiederlo?
Al fine di richiedere il bonus acqua potabile 2022 è necessario comunicare le spese sostenute, documentate su una fattura o su un documento commerciale che riporti il codice fiscale del richiedente, all’Agenzia delle Entrate. L’importante è seguire la guida presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate ed inviare tutta la modulistica che occorre.