Fonti rinnovabili

Perché continuare a credere nel fotovoltaico?

L’energia solare è una fonte preziosa per il nostro pianeta grazie ai suoi costi di produzione del tutto inesistenti ed un impatto ambientale pari allo 0. Infatti, sfruttarla al meglio è molto importante perché permette di ridurre le emissioni di CO2 e quindi di conseguenza ci permette di guardare con molto più ottimismo al futuro del nostro pianeta. Non a caso il fotovoltaico è uno dei tipi di produzione di energia che ha più impatto positivo sull’ambiente anche grazie alle moderne tecnologie che in questo campo stanno facendo passi da gigante. Ancora oggi però circolano falsi miti secondo i quali gli impianti fotovoltaici avrebbero impatto negativo o addirittura che non riuscirebbero a garantire il fabbisogno energetico; in questo articolo cercheremo di illustrarvi quelle che sono le ragioni per cui oggi, nel 2022, è più che mai importante continuare a credere nel fotovoltaico.

Perché credere nel fotovoltaico? Il tempo di ritorno energetico

La carbon footprint rappresenta l’insieme delle emissioni di gas serra prodotte da un’attività, sia quelle dirette che quelle indirette. Questo vuol dire che vanno prese in considerazione tutte le fasi del ciclo di vita, dalla fabbricazione fino al riciclo finale dei pannelli.

Chiaramente, quindi, è del tutto logico non avere un’impronta di carbonio anche nella produzione di pannelli fotovoltaici, dall’altro lato però bisogna considerare la quantità di energia prodotta da tali pannelli nel loro ciclo di vita. Da questo rapporto è possibile avere un quadro sull’effettivo ritorno energetico.

Un recente aggiornamento del Photovoltaics Report, realizzato dall’ente di ricerca tedesco Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems, ha evidenziato come la carboon footprint del fotovoltaico stia diminuendo sempre di più.

Ma il dato più importante è che il tempo di ritorno energetico degli impianti fotovoltaici è stimato ormai in un solo anno. Che significa? Che per eguagliare la quantità di energia necessaria in fase di produzione sono sufficienti 365 giorni.

Perché credere nel fotovoltaico? Alcuni aspetti da considerare sull’impatto ambientale

Tempo fa era stato sollevate il dubbio sulle performance dei pannelli fotovoltaici, in particolare sulla capacità di garantire efficienza per più di 20 anni.

Infatti, se è vero che nel Photovoltaics Report vengono presi come riferimento 20 anni, è altrettanto vero che oggi le aziende produttrici forniscono garanzie di prestazioni elevate anche fino a 25-30 anni. Inoltre, sebbene con efficienza ridotta rispetto ai primi periodi di installazione, un impianto può continuare a produrre energia pulita anche per 40 anni.

Altro interrogativo era stato posto sull’impatto ambientale delle materie prime con le quali venivano prodotti i pannelli fotovoltaici: quelle utilizzate per la produzione dei pannelli non sono affatto materie rare.

Ad esempio, il silicio, l’elemento più impiegato nei pannelli oggi in commercio, compone il 27,7% della crosta terrestre ed è il secondo elemento più presente in natura dopo l’ossigeno.

Perché credere nel fotovoltaico?

Nella considerazione dell’impatto ambientale di un impianto fotovoltaico bisogna tenere conto, infine, anche del riciclo e del loro pino.

In linea di massima, il tasso di riciclo di pannelli solari a base di silicio si attesta sul 95%, dunque i rifiuti prodotti a fine vita sono estremamente bassi.

Quindi il fotovoltaico rappresenta una soluzione conveniente a tutti gli effetti: dal punto di vista ambientale, per un pianeta più pulito, ma anche che per ridurre i costi energetici in bolletta.