Riscaldamento

Quale massetto per l’impianto di riscaldamento a pavimento?

 

massetto su impianto di riscaldamento

 

Invisibile ai nostri occhi eppure fondamentale per il comfort abitativo della nostra casa.

Il massetto ha un’importanza capitale per la funzionalità di un impianto di riscaldamento a pavimento.

Ma cosa c’è sotto i nostri piedi dopo aver installato un impianto radiante?

Quanti tipi di massetto ci sono? Qual’é il più appropriato per il nostro scopo?

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1. La stratigrafia di un sistema di riscaldamento a pavimento

Un sistema di riscaldamento a pavimento comprende un insieme di circuiti “affogati” in un massetto.

Il tutto è disposto secondo una precisa stratigrafia.

La stratigrafia è l’ordine con il quale si alternano i vari strati di materiali.

La stratigrafia di un sistema di riscaldamento a pavimento prevede a partire dal sottofondo:

– una barriera al vapore: serve ad evitare la formazione di condensa;

    è inserito per evitare la risalita di umidità dagli strati inferiori;

– i pannelli di sostegno dei tubi: fanno da isolante termico verso solaio e sottofondo;

– i tubi del circuito: sono fissati ai pannelli;

   di solito sono in polietilene;

– il massetto;

– il pavimento finale.

2. Che cos’è il massetto

Il massetto è lo strato superficiale sul quale viene eseguita la posa del pavimento.

Deve essere tale da garantire la funzionalità di tutti gli elementi soprastanti.

Si trova sopra al sottofondo.

Ha uno spessore che varia in funzione:

          dei carichi previsti;

          della destinazione d’uso del pavimento;

          della modalità costruttiva del massetto;

          del tipo di sottofondo.

Non supera gli 8 cm e non è inferiore a:

  • 4 cm per i massetti interni;
  • 5 cm per i massetti esterni.

Ha le seguenti funzioni:

  • raggiungere un livello determinato;
  • ripartire il carico degli elementi soprastanti;
  • fare da base al pavimento finale;

3. Massetto e sottofondo

Spesso si usano i 2 termini “massetto” e “sottofondo” come sinonimi.

In realtà fanno riferimento a 2 elementi diversi.

Il sottofondo è uno strato di materiali compreso tra il solaio e il massetto.

Serve a:

  • ripartire i carichi che vanno dal pavimento alla struttura portante;
  • proteggere le tubazioni aumentando l’isolamento termico.

La normativa impone materiali a bassissima conducibilità termica per la realizzazione del sottofondo.

Considerare il sottofondo un manufatto di minore importanza e non rivolgergli la giusta attenzione è un errore.

Un sottofondo mal eseguito compromette la funzionalità di tutti i sistemi che poi verranno posti su di esso.

4. Tipologia di massetti

I massetti si possono classificare in base:

  • al tipo di leganti contenuti;
  • alle classi di consistenza;
  • alla tipologia di posa.

I leganti sono sostanze che servono per legare tra loro i materiali da costruzione.

In base al tipo di leganti si suddividono in:

–  classici: sono i massetti a base cementizia;

– fluidi o autolivellanti anidritici: impiegano come legante il gesso (solfato di calcio anidro) al posto del cemento;

  hanno una maggiore conducibilità termica rispetto al cemento;

 sono i massetti riscaldanti per eccellenza;

 per la loro bassa resistenza alla trasmissione del calore, sono particolarmente adatti a ricoprire e ad avvolgere i pannelli radianti a pavimento;

– isolanti termici: contengono leganti ed additivi (per esempio l’argilla espansa) con alte proprietà di isolamento termico;

  non sono indicati per ricoprire i pannelli radianti di un impianto di riscaldamento a pavimento;

– isolanti acustici: includono aggregati con ottime capacità di isolamento acustico.

In base alle classi di consistenza si suddividono in:

– massetti in terra umida: non sono fluidi;

  hanno il contenuto d’acqua necessario per restituire un impasto di terra umida;

– massetti fluidi: comprendono nel loro impasto degli additivi che li rendono talmente fluidi da richiedere solamente semplici attrezzature manuali per la loro posa in opera;

– massetti autolivellanti: sono composti da sabbia, cemento e particolari additivi chimici;

   quando si mescola con l’acqua, tale impasto diventa molto fluido e tende a distribuirsi in modo da formare una superficie piana orizzontale;

   richiedono poca manodopera.

 

In base alla tipologia di posa, si suddividono in:

– aderenti: aderiscono al relativo sottofondo;

– non aderenti: non aderiscono al sottofondo sottostante;

– armati: comprendono un’armatura metallica di rinforzo;

– galleggianti: sono poggiati su uno strato termico acustico o termico;

   sono separati del tutto dagli altri elementi della costruzione (tubazioni, pareti e pilastri).

– riscaldanti.

 

I tipi di massetti più idonei ad ospitare un impianto di riscaldamento sono:

          i massetti premiscelati a terra umida;

          i massetti autolivellanti a base cementizia;

          i massetti autolivellanti a base anidride.

 

5. Caratteristiche che deve avere un massetto

Al momento di iniziare la posa di un qualsiasi tipo di pavimento, il massetto deve essere:

– privo di fessurazioni: le fessurazioni sono delle crepe che si manifestano sulla superficie del massetto;

   se non sono tante ed hanno un’ampiezza ridotta, non pregiudicano la qualità del massetto;

   in caso contrario, bisogna sigillarle;

– planare: il massetto deve garantire l’orizzontalità di tutti gli elementi interni;

   deve essere piano;

   dovrà consentire l’apertura delle porte e raccordare i vari locali in modo complanare;

   la sua planarità fa si che: 

     – pavimentazioni con finiture diverse siano alla stessa quota;

     –   l’arredamento sia distribuito nelle varie stanze in modo efficiente;

     –   non ci siano pendenze;

– liscio: deve presentarsi pulito;

   la sua superficie non dovrà presentare residui di polvere , detriti o altro;

– compatto: deve essere coeso, solido e non sfarinante;

   non deve presentare lesioni, crepe, rigonfiamenti, distacchi,

– stagionato: è basilare che siano state rispettate:

     –  le condizioni per la corretta maturazione del massetto;

     –  i tempi di asciugatura prima della posa della pavimentazione e della pedonalità.

– con un’umidità residua conforme ai valori previsti per la corretta posa del tipo di pavimento scelto;

– con prestazioni meccaniche adeguate, ossia:

     –  una buona resistenza a compressione e flessione;

     –  una buona durezza superficiale: è la resistenza del primissimo strato del massetto;

     –   un’alta forza di aderenza: è la resistenza alle sollecitazioni parallele al piano;

     –   un’alta resistenza all’impatto: è la resistenza alla rottura per carico dinamico.

6. Il massetto riscaldante

Il massetto riscaldante è un massetto che incorpora le serpentine di un impianto di riscaldamento a pavimento.

L’impianto di riscaldamento è collegato alle tubazioni in maniera da ottimizzare la ripartizione del calore tra i vari locali in base:

  • alla loro disposizione;
  • alla loro esposizione;
  • al modo in cui vengono usati.

Poggia su un sottofondo che è isolante per rispetto della normativa.

Perciò contiene degli additivi che migliorano la conducibilità termica per favorire la trasmissione del calore degli elementi radianti che incorpora.

Dopo la stagionatura, il massetto riscaldante viene sottoposto ad un ciclo di accensione dell’impianto di riscaldamento in esso incorporato.

Questa operazione ha lo scopo di:

          stabilizzare il massetto;

          sottoporlo ad uno shock termico.

La shock termico potrebbe favorire l’insorgere di fessurazioni.

 

 Leggi anche: “Shock termico del massetto: è obbligatorio?”