Riscaldamento

Che cos’è il pellet?

 

Prodotto ecologico e con un alto potere calorifero, il pellet viene scelto sempre più spesso come combustibile. ma cosa sappiamo del pellet? Quali sono le sue caratteristiche? Cosa occorre sapere del pellet?

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1. Che cos’è il pellet

Il pellet è un combustibile ecologico che si presenta nella forma di cilindretti di legno pressato.

Viene ricavato da residui di segatura e da trucioli di legno prodotti da  falegnamerie e da segherie.

2. Perchè è considerato ecologico

Definiamo un prodotto “ecologico” quando ha un impatto ambientale inferiore rispetto agli altri prodotti della sua stessa categoria.

 Nel corso dell’intero suo ciclo di vita, un prodotto ecologico deve essere più sostenibile rispetto agli altri, cioè deve essere tale da favorire la salvaguardia dell’ambiente circostante.

In altre parole, deve:

  • presentare un consumo di energia e dei livelli di emissione di inquinanti inferiori nella loro fase di produzione;
  • contenere una quantità di sostanze chimiche tossiche o inquinanti più bassa possibile;
  • favorire il riciclaggio ed un facile smaltimento delle materie prime di cui è costituito.

Bruciando, Il pellet emette un quantitativo di anidride carbonica pari a quello assorbito durante il ciclo di crescita del legno. Può considerarsi un combustibile con emissioni di CO2 nulle.

Ciò a differenza degli altri combustibili fossili: GPL, carbone, gasolio, nafta e metano.

Gli apparecchi che utilizzano il pellet come combustibile non danneggiano l’ozono e non aggravano l’effetto serra, proprio perchè il pellet è essenzialmente legno naturale.

Il pellet è costituito da legno vergine privo di ogni contaminazione , ovvero non contiene sabbia, vernici, collanti, sostanze tossiche che, bruciando, potrebbero rivelarsi nocivi.

I residui della combustione del pellet sono limitati.

Un pellet di buona qualità contiene un quantitativo di ceneri inferiore all’1% ed un quantitativo di acqua inferiore all’11%. Le ceneri possono essere riutilizzate anche come fertilizzante per fiori e piante.

L’impiego del pellet è una soluzione al problema dello smaltimento degli scarti di lavorazione di falegnamerie, segherie ed aziende operanti nel settore del legname. Pur essendo un prodotto naturale, lo smaltimento di grandi quantitativi di segatura rappresenta un problema ecologico .

I pellet sono completamente atossici in quanto non contengono additivi chimici aggiunti in fase di lavorazione.

3. Caratteristiche del pellet

  1. È una risorsa rinnovabile
  2. È un combustibile ecologico
  3. Si presenta sotto forma di piccoli cindri di lunghezza 10 – 30 mm e diametro 6 – 8 mm
  4. Offre una resa calorica alta con ingombro ridotto
  5. È facile da trasportare e conservare
  6. Ha una densità di 650 kg/m3
  7. Ha un contenuto idrico minore dell’ 11%
  8. Ha un potere calorifero di 4,8 / 5 Kw/Kg

4. Caratteristiche tecniche e parametri energetici del pellet

I seguenti sono i parametri e le caratteristiche da riscontrare nei dati riportati dall’etichettatura di un  pellet di qualità:

  • Diametro trucioli: 6 mm
  • Lunghezza max: 40 mm
  • Umidità : <8%
  • Ceneri <= 0,7%
  • Polveri: < 0,8%
  • Agenti leganti: non presenti
  • Durabilità meccanica: => 97,9%
  • Densità: 620 <=  X <= 720 Kg/m3
  • Azoto: < 0,3%
  • Cloro: < 0,003%
  • Zolfo: < 0,05%
  • Arsenico: < 0,1 mg/Kg
  • Cadmio: <0,1 mg/Kg
  • Cromo: < 0,5 mg/Kg
  • Nichel: < 0,5% mg/Kg
  • Piombo: <1 mg/Kg
  • Potere calorifero: > 4400 Kcal/Kg  oppure  > 5,12 Kwh/Kg  oppure  > 18,42 Mj/kg

5. Come si ottiene il pellet

 Il pellet si ottiene mediante un processo industriale di trasformazione che comprende diverse fasi di lavorazione:

  1. Essiccamento o deumidificazione
  2. Pulitura
  3. Triturazione
  4. Riscaldamento
  5. Pressatura ed estrusione
  6. Raffreddamento

A. Essiccamento o deumidificazione

Il pellet finale deve avere un contenuto d’acqua inferiore al 10%: per questo si sottopone la materia prima (segatura e triìucioli di legno) ad un trattamento iniziale di deumidificazione.

B. Pulitura 

Segue un processo di pulitura della materia essiccata che  rimuove il materiale indesiderato mediante magneti e filtri vagliatori.

C. Triturazione

La materia prima può presentarsi piuttosto eterogenea nelle dimensioni.

La fase successiva macina allora il materiale ripulito ottenendo una segatura fine.

La segatura viene quindi separata mediante una centrifuga o dei filtri vagliatori.

D. Riscaldamento

Si sottopone il materiale triturato ad un getto di vapore che ne eleva la temperatura a circa 70°C.

Il riscaldamento assicura il rilascio della lignina. 

La lignina aumenta il legame delle particelle nel pellet finale.

Ciò che si ottiene alla fine di questa fase è un mix di lignina e segatura.

E. Pressatura ed estrusione

Il mix ottenuto viene trasportato alla pressa, una trafila cilindrica che, mediante un rullo compressore, pressa l’impasto all’interno di fessure cilindriche.

Si ottengono alla fine dei cilindretti di diametro 6-8 cm, aventi una consistenza pastosa.

Il punto critico dell’intero processo consiste nel reperimento efficace della lignina, presente non in forma liquida ma intrecciata tra le fibre di cellulosa in quantità diverse a seconda del tipo di legno.

 A tal scopo si sottopongono le presse a stress meccanici notevoli.

La qualità del pellet ottenuto dipende in gran parte dalla pressatura.

F. Raffreddamento

Il pellet appena estruso ha una temperatura molto alta, di circa 70-90 °C. Si porta allora ad una periferica di raffreddamento per riportarlo ad una temperatura di poco superiore alla temperatura ambiente.

Il raffreddamento stabilizza i cilindretti di pellet e ne conserva la forma nel tempo.

Il raffreddamento avviene facendo scontrare i cilindretti di pellet con aria fredda.

Successivamente questi vengono analizzati per rimuovere le particelle fini e le polvere formatesi durante il processo.

Segue la stoccatura dei pellet sigoli o l’impacchettamento in sacchi.

6. Come riconoscere un pellet di qualità

Ci sono alcuni accorgimenti che consentono di riconoscere un pellet di qualità da uno meno pregiato:

  1. il pellet deve essere composto da cilindretti di diametro costante e di dimensione di 6 mm circa;
  2. la superficie dei cilindretti di pellet deve essere lucida e liscia;
  3. le confezioni devono contenere meno polvere possibile;
  4. le confezioni devono essere integre: infatti il pellet tende ad assorbire umidità;
  5. il pellet deve passare il test dell’acqua, che consiste nell’immergere un pugno di pellet in una bacinella: se il pellet affonda è di buona qualità, altrimenti il galleggiamento sta ad indicare una densità minore, e quindi meno qualità;
  6. le confezioni devono riportare gli estremi di certificazione di qualità ed il rispetto della normativa internazionale.

Il pellet dovrebbe avere una percentuale di umidità attorno all’8% o anche meno. Non deve superare il 10%.

L’umidità infatti:

  • riduce il potere calorifero del pellet;
  • aumenta i fumi emessi dagli apparecchi in cui il pellet viene combusto;
  • gonfia il pellet, causando problemi alle caldaie e alle stufe che usano il pellet come combustibile.

 

 

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